Castiglione d’Orcia: incontro con il Prefetto sull’abbandono del territorio

castiglione orcia sede storica comuneSarà domani mattina alle 11 a Castiglione d’Orcia il Prefetto di Siena, dottor Armando Gradone, invitato dal sindaco Claudio Galletti a nome del consiglio comunale, per conoscere in modo diretto ed approfondito alcune problematiche che la comunità locale vive e sulle quali è stata richiamata l’attenzione anche attraverso una petizione popolare “contro l’abbandono del territorio”. La raccolta firme, promossa dal dottor Arturo Dinetti del Circolo culturale “Il Vecchietta”, poneva l’accento in particolare su due disservizi che, pur avendo natura privata, rivestono interesse per tutti. Si tratta della mancanza di uno sportello bancario e della chiusura “sine die” dell’unica pompa di erogazione dei carburanti, in attesa di lavori appena avviati lo scorso anno, subito interrotti e mai più ripresi. Sul tema della banca ci sono state anche assemblee pubbliche ed oltre 300 sono state le firme raccolte. Qualche anno fa gli sportelli bancari erano due: poi, da prima fu chiuso – nonostante una mobilitazione promossa allora dalla Pro Loco – quello della Cras di Sovicille, che attualmente espleta il solo servizio di tesoreria comunale che intenderebbe abbandonare al termine del contratto. Lo scorso anno, poi, analoga decisione è stata assunta dal Monte dei Paschi di Siena nell’ambito dei tagli sostanziosi effettuati alle sue sedi e così anche la storica filiale in Via del Fosso è stata smantellata. Ad oggi rimangono i bancomat dei due istituti bancari, mentre è aperto l’ufficio postale. L’assenza dello sportello ha creato e crea notevoli disagi, visto che i più prossimi sono a Vivo e San Quirico d’Orcia (agenzia più utilizzata) dove con l’aumento dei clienti sono aumentate le attese. Per le persone più anziane, in difficoltà o non capaci nell’utilizzo dei sistemi informatici e magari non in grado di spostarsi in autonomia, i disagi sono aumentati. L’auspicio è che, tramite l’autorevole tramite del Prefetto, possa giungere nelle sedi istituzionali di suo riferimento, il “grido di dolore e la rabbia” di una popolazione non abituata a gesti clamorosi, ma che certo si sente assai poco considerata.

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