Cronache dall’esilio XXXV: buone notizie

01188290È diventata buona regola di ogni giornalismo serio dare buone notizie, ogni tanto, quindi neppure queste Cronache possono sottrarsi a qualche nota positiva in questa che è stata definita “epoca delle passioni tristi”. La cosa strana è che le due buone notizie, che voglio fornire ai miei 12 lettori, vengono dagli Stati Uniti, che nel loro arrogante ottimismo di solito ce ne forniscono di pessime.

Viviamo nell’epoca dei social network e tutti i giorni degli sconosciuti pretendono di diventare nostri amici e i ragazzini hanno difficoltà a staccarsi dai loro immancabili congegni elettronici, dalle chat, dai videogiochi, dagli amici virtuali caso mai per darsi un sano bacio reale. Tutti pubblicano qualcosa: le foto delle proprie scarpe, i piatti che mangiano, persino una banda di ladri di Prato ha pubblicato un selfie di loro quattro con la refurtiva! Non hanno tenuto conto che il protagonismo li portava dritti in galera. È il doppio taglio dei social.

Le notizie che arrivano via web dagli States sono queste. Secondo il numero de Il libraio del 2 novembre scorso l’80% dei giovani americani tra i 18 e i 29 anni hanno letto almeno un libro (di carta ?!) nell’ultimo anno a differenza degli adulti. Non sappiamo se sono compresi nella statistica i libri scolastici. Vanno apprezzati per il loro coraggio. Poi in rete si è diffusa la notizia che i ragazzi americani, stanchi dei soliti noiosissimi sballi, hanno cominciato ad organizzare dei sober party, cioè delle feste in cui non si usano né bevande alcoliche né droghe, alla faccia del mitico Clooney, quello di No Martini, no party, a cui ora fregano l’espresso tutte le volte che appare in tivù. La moda del party senza alcol e senza droga sta diventando trendy.

Ora siccome gli States fanno appunto tendenza e di solito stanno avanti a noi di un buon decennio, c’è da sperare che questa moda di leggere e di rimanere lucidi anche nel divertimento (tenuto conto che l’organo del piacere – contrariamente alle opinioni più grossolane – è il cervello e quindi per divertirsi è meglio tenerlo a posto) possa diffondersi nel pianeta e quindi anche da noi, estrema provincia dell’impero al confine meridionale, come dicono loro. Sarà ?

Da Venerio
Aurelio Visconti
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