Il Profeta dell’Amiata oltre confine sulle le pagine di Italiana, la rivista mondiale dal Made in Italy

Il monte Labbro viene chiamato da tutti la Montagna Sacra. La strada per arrivare è ancora sterrata: sabbia e sassi che affaticano il passo, curve e dossi che bloccano lo sguardo. A metà strada, sulla sinistra, ci sono un podere dei cavalli e degli asinelli amiatini. Due pastori maremmani e un meticcio bianco e nero controllano la strada. Sono bestie docili ma il loro compito è di proteggere la loro casa. Ancora salite e curve prima di una piazzola e di un cancello di legno che impedisce di proseguire con ogni mezzo.
Oltrepassato il cancello, il silenzio è totale, la strada si fa più stretta, la salita più erta, ma il percorso è breve, in meno di mezzora si raggiunge la cima. Roccia, erba e fiori gialli; una torre bassa e rotonda, rovine di una piccola costruzione, un campanile in ferro battuto e una croce, grande, sulla torre. Il Monte Labbro è spoglio, non ci sono alberi, solo bassi cespugli. Non c’è niente che limita la vista, il paesaggio si apre pulito, nelle giornate limpide si vede persino il mare.
Il silenzio e la pace riempiono il respiro affannato dei visitatori, un’energia positiva rievoca i tempi passati, il misticismo sembra scolpito nella roccia, il sentimento di libertà vibra nell’aria.
Quasi duecento anni fa su quella montagna nasceva una storia; una storia di santi e preghiere, di febbri e di allucinazioni, ma anche di contadini, di speranze e di lotta. Nascevitalianaa la Repubblica di Dio e non nasceva solo nel visionario spirito del profeta, nasceva e si radicava tra gli umili, regolata da leggi giuste che insegnavano la condivisione e l’uguaglianza.
Il profeta che guidò questa rivoluzione si chiama David Lazzaretti, ormai conosciuto come il Cristo dell’Amiata. La sua storia non si è fermata alle pendici del suo monte, ha camminato in molte direzioni, e da quelle direzioni ancora molti fedeli si spingono indietro, alla ricerca delle origini di quel pazzo visionario che cercò di cambiare la sorte degli ultimi.

La storia di David Lazzaretti fa parte della storia dell’Amiata ed è una storia importante che non può riamanere ferma alle pendici della montagna, lo dimostra l’interesse storico che ha scuscitato all’interno dei mondi accademici e l’interesse di una realtà come Italiana, rivista quadrimestrale bilingue (italiano e inglese) distribuita su scala nazionale e internazionale, che sceglie David Lazzaretti per raccontare la storia e la cultura dell’Italia dentro e fuori dai nostri confini nazionali.

Di seguito il link della rivista, sfogliabile online:

http://www.youblisher.com/p/1892146-Italiana-n-3-nuova-serie/

 

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