Rapina a Roccalbegna

Roccalbegna e le sue poste nel mirino di tre rapinatori. Due minuti di terrore puro alle poste di Roccalbegna, verso le undici meno un quarto del 4 gennaio. Una rapina compiuta nel bel mezzo del centro cittadino, da due uomini col passamontagna, uno munito di un fucile e l’altro di un taglierino, che sono entrati dentro l’ufficio postale che si trova lungo la strada provinciale che dal capoluogo corre per Santa Caterina, vicino alle scuole elementari. La strada si snoda dentro Roccalbegna e su di essa si affacciano abitazioni ed esercizi commerciali. Ma i rapinatori non hanno esitato a prendere di mira l’ufficio postale, nonostante l’ora e nonostante il posto ed hanno rischiato il tutto per tutto. Sono tre i malviventi che hanno dato l’assalto quel piccolo ufficio e tutti molto giovani secondo i testimoni che in buon numero si trovavano in quel momento dentro la struttura di Poste Italiane. Sono i giorni delle pensioni, infatti, e dei pagamenti in scadenza. Due di loro, dunque, sono scesi da un’auto, un Peugeot 206 di colore blu dove era rimasto ad aspettare i compari un terzo malvivente. I due rapinatori sono entrati gridando “Fermi, non muovetevi” ai terrorizzati clienti della posta: una mamma con una bambina di dieci anni che si è messa a piangere, rannicchiandosi addosso alla mamma, una coppia di fidanzati, un signore che attendeva sulla panca e un pensionato già al banco, che stava riscuotendo la pensione. Uno dei rapinatori è rimasto davanti al banco postale a sorvegliare l’ingresso col fucile imbracciato ma abbassato a terra e l’altro è entrato dietro il banco, esigendo i soldi dall’impiegata dell’ufficio postale che stava pagando una pensione: “Ho solo questi nel cassetto” ha detto l’impiegata e così il rapinatore è riuscito ad arraffare solo alcune centinaia di euro, i soldi della pensione che stava riscuotendo un pensionato allo sportello, il quale aveva appena consegnato il libretto all’impiegata e che, come tutti gli altri, è rimasto immobile, terrorizzato, nonostante uno dei due, con accento, pare, italianissimo, urlava: “State calmi, tutto tranquillo”. Ma i presenti tranquilli non erano, di fronte a quel fucile che sebbene abbassato faceva parecchia paura: “Ci siamo impauriti moltissimo-racconta un giovane che era andato alla posta con la fidanzata e che si è trovato nel bel mezzo della rapina- ma i due rapinatori sembravano quasi più impauriti di noi e pareva che stessero addirittura tremando. La situazione era tesissima. La bambina, in collo alla mamma, piangeva disperatamente, un signore seduto sulla stessa panca era impietrito e anche io e la mia ragazza siamo rimasti immobili, terrorizzati e senza sapere quali reazioni avere. Abbiamo scelto di obbedire a quanto ci veniva richiesto, rimanendo in piedi e fermi senza fiatare”. Quando si sono resi conto che più di quei soldi proprio non c’erano in cassa, uno dei due ha urlato: “Andiamo, andiamo” e sono usciti correndo, gettandosi sull’auto che li aspettava e che è partita a gran velocità. Subito sono stati avvertiti i carabinieri e sono scattate le indagini e l’allarme per intercettare la Peugeot 106 blu che si era data alla fuga: “Saranno di certo fuggiti verso Santa Caterina-commenta il sindaco Massimo Galli, perché poi, più in là, si trovano deviazioni varie della provinciale e diventa più difficoltoso individuarli”. Intanto sul luogo della rapina sono arrivati anche i carabinieri della scientifica.

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