Floramiata: nominato il nuovo AD, si delinea una nuova fase

34747432È di queste ore la  notizia della nomina del l’amministratore delegato della nuova società “Amiata Flor”, nata dalla vendita dell’azienda, in sede di asta giudiziaria, che si era tenuta lo scorso 21 febbraio presso il tribunale di Siena e che aveva visto appunto aggiudicarsi il comparto florovivaistico più importante dell’Amiata, da una cordata di imprenditori per la cifra di tre milioni e mezzo di euro: la nuova società, che appunto adesso ha preso il nome di Amiata Flor, ha nominato l’amministratore delegato nella persona del dottor Marco Cappellini, direttore generale del gruppo florovivaistico della Giorgio Tesi Group di Pistoia, che è appunto uno dei tre soci del team che si è preso l’incarico di far rinascere l’impianto delle Serre di Piancastagnaio. Ricordiamo, che gli altri soci del gruppo sono la Barile flower service e la Alberto Dainelli-homlleg, più due soci di minoranza: e in attesa di una nuova partenza a pieno regime dell’azienda, dopo gli ultimi eventi positivi, e dopo più di un anno di paure e speranze, con tante aste andate a vuoto, si susseguono sull’Amiata in questi giorni, commenti, dichiarazioni, prese di posizioni, da parte di esponenti politici, organizzazioni sindacali, pubbliche autorità, nonché sindaci  e amministratori dei vari paesi interessati per occupazione e forza dalla vicenda Floramiata, ora Amiata Flor. Dichiarazioni, di soddisfazione e di sollievo per la vicenda e per il suo epilogo andato a buon fine. E c’è chi come il sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, ribadisce la priorità del proprio comune, che ospita proprio l’azienda nella frazione di Casa del Corto, di una tutela nella trattativa delle assunzioni, augurandosi che tutti i lavoratori fissi e stagionali, siano nuovamente assorbiti dalla nuova azienda. Tiziano Lazzerelli, della Cgil Amiata, parla di un accordo sindacale da farsi entro Marzo, augurandosi che questo sia il momento di dire basta (e ce lo auguriamo anche noi) ad una forma di cronico e pericoloso assistenzialismo. Gli stessi sindacati Amiatini, sono stati ricevuti, nei giorni scorsi dal sindaco di Abbadia San Salvatore dott. Fabrizio Tondi, per una verifica sulle nuove  prospettive aziendali che si stanno aprendo. E se la nuova fase cui si incammina l’azienda di Casa del Corto, sprona tutti a guardare oltre “il buio della siepe”, non possiamo dimenticare, che la crisi occupazionale, sta seriamente minacciando l’economia e le le famiglie Amiatine. Purtroppo, un’elenco che sta crescendo di attività, piccole imprese, cooperative, che nell’Amiata, dei due versanti, grossetano e senese, sta imperversando, in tanti casi nel silenzio più assoluto di enti, istituzioni, ooss, forze politiche. Un brutto segno, che non fa altro che accentuare, una situazione grave, che rischia di isolare sempre di più i nostri territori, già troppo dimenticati da chi di dovere.

Da Venerio
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