A Vivo d’Orcia si commemorano le vittime del rastrellamento del 23 aprile 1944

vivoorciaIl 23 Aprile del 1944, alle 5 della mattina, circa mille uomini del Comando Militare Tedesco invasero Vivo d’Orcia, mettendo sotto sopra il paese. La sera di quello stesso giorno il giovane Enrico Battistini perse la vita e 101 uomini – da prima furono condotti nel cimitero del paese ed obbligati a scavare delle fosse, forse in vista della loro fucilazione, scongiurata da un’efficace intermediazione anche del parroco don Ottavio – poi vennero deportati ai lavori forzati a Montalto di Castro, dai quali tornarono dopo circa due mesi. Il 9 Maggio successivo un manipolo di fascisti giunto da Siena, usò violenza sulla piccola Carla Bardi di 9 anni, che alcuni giorni dopo venne a mancare. Ad ottanta anni esatti da quei terribili giorni, Amministrazione Comunale, Anpi, Arci, Parco Vivo e La Campigliese organizzano una commemorazione. Alle 15.30 di sabato 20 Aprile raduno in Piazza della Fontana, corteo e deposizione di corone alle lapidi e ai cippi, con intervento conclusivo di Giulio Fe’ per l’Anpi provinciale. Alle 17,30 i locali della Casa del Popolo ospiteranno racconti, letture e testimonianze sul Rastrellamento del 23 Aprile 1944; Giulio Fe’ e Maurizio Formichi (presidente Anpi comunale) consegneranno attestati agli eredi dei partigiani locali. Un momento di incontro e socialità, accompagnato dalla musica in tema di “Zilvan e Massimo”, concluderà la giornata.

Da Venerio
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