Arcidosso. Incarico alla Scuola Superiore Normale di Pisa per analizzare i dati Arpat e Ars

Per i monitoraggi ambientali Arcidosso si è rivolto ai massimi livelli internazionali. Incarico alla Scuola Superiore Normale di Pisa per analizzare i dati Arpat e Ars.
Il sindaco Marini a Lazzeroni: «Lasciamo le polemiche da bar agli apprendisti scienziati e non gettiamo fango sulle nostre risorse, come l’acqua».

Castello Arcidosso«Non si può ridurre il dibattito scientifico e la ricerca a un problema risibile. Lazzeroni ormai è entrato nel vivo della campagna elettorale. Anzi mi correggo, non ne è mai uscito dalla primavera del 2014. Un sindaco prende decisioni e compie delle scelte in base ad informative ufficiali prodotte dagli organi istituzionali, tecnico scientifici, preposti: Università, Arpat, Asl, Ars. Saltabeccare da uno studio all’altro citando stralci parziali in maniera del tutto decontestualizzata, non solo denota superficialità e mancanza di rigore scientifico, ma contribuisce a creare solo confusione tra i cittadini in una materia così
complessa e controversa, oltre ad essere, a mio avviso, finanche ridicolo». Così il sindaco di Arcidosso Jacopo Marini risponde al consigliere di minoranza Corrado Lazzeroni che aveva esibito documentazioni a proposito dell’argomento geotermia e ricadute sulla salute. «Di certe cose se ne deve occupare la scienza e non certo chi non ha nessuna competenza in materia, come è il caso di Lazzeroni e di alcuni esponenti dei comitati, che hanno la pretesa di spiegarci in ogni occasione come stanno le cose, pur non avendo nessun titolo a farlo – commenta il sindaco –. Se un sindaco ascoltasse questi “esperti fai da te” e non quelli scientificamente titolati, dimostrerebbe una grave mancanza di responsabilità nel trattare una materia delicata come questa. Per questo motivo abbiamo dato incarico alla Scuola Superiore Normale di Pisa di verificare e analizzare i dati di monitoraggio ambientale che finora ci ha fornito Arpat e che ci dicono che la qualità dell’aria è tra le migliori della Toscana e quelli che ci fornirà Ars alla fine del suo studio epidemiologico, al fine inoltre di verificarne la correttezza metodologica utilizzata. I risultati verranno presentati il prossimo autunno. Mi sono rivolto quindi ai massimi livelli scientifici internazionali, non credo ci possa essere nulla di più “terzo”, per usare un’espressione cara a Lazzeroni. Se le polemiche da bar le lascio agli apprendisti scienziati che si dichiarano unici difensori del territorio ma cercano in questo modo solo visibilità personale, non posso accettare quando si sparano troppo grosse: caro Lazzeroni, come dovresti sapere, l’acqua gestita dall’Acquedotto del Fiora non solo è potabile avendo tutti i parametri entro i limiti di legge, ma è un’acqua che è sottoposta a migliaia di controlli all’anno. Dire che abbiamo bisogno dei filtri per renderla potabile come hai scritto nel tuo ultimo comunicato, è del tutto falso e irresponsabile. I filtri vengono venduti in tutt’Italia e servono ad aumentarne la qualità che già di per sè, per quanto riguarda le nostre acque, è elevata. Se c’è un problema di salute pubblica, come sostenete, perché secondo voi chi ha responsabilità sanitarie compresi i medici del territorio non denunciano questa cosa? Siamo forse di fronte ad un complotto contro le popolazioni amiatine? Bisognerà pur mettere fine una volta per tutte a tanta cialtroneria»
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