Arcidosso: partite le attività del centro studi Davide Lazzaretti

Monte-LabroPrima riunione operativa del gruppo del centro studi David Lazzaretti, con le nomine dei ricercatori locali e la
definizione delle linee programmatiche dell’attività del centro. Mostre, teatro, letture pubbliche, coinvolgimento scuole, sito web. Nel futuro immediato del Centro studi Lazzaretti c’è molta carne al fuoco, anche in vista dell’anniversario della morte di David che si celebrerà il prossimo anno. La prima seduta del consiglio del contro studi Lazzaretti, dunque, guidato da Anna Scattigno, ha indicato in Stefania Ulivieri, Paolo Lorenzoni, Carlo Goretti, Paolo Nardini, Pier Luigi Marini e Adriano Crescenzi, il comitato operativo locale. A Francesco Bardelli l’incarico di tenere i contatti e organizzare incontri con le scuole del territorio.

La presidente, ha delineato le priorità e i progetti più a lungo termine di cui il centro si dovrà occupare. Il primissimo e inderogabile atto, è la realizzazione del sito del centro già in passato organizzato con parte dei materiali da Stefania Ulivieri e Carlo Goretti. Entro l’autunno il sito dovrà essere terminato. La redazione di questo settore è formata da Anna Scattigno, Stefania Ulivieri, Carlo Goretti e Francesco Pitocco.

Seconda priorità è la ripresa della catalogazione dei documenti. Il materiale documentario potrebbe essere arricchito significativamente grazie alla collaborazion con l’archivio tradizioni popolari di Grosseto, con il fine di acquisire materiali del fondo che hanno per oggetto le interviste realizzate da Roberto Ferretti degli anni 1978-79 e anni precedenti. “Credo non occorra illustrare l’importanza di tali acquisizioni- ha detto Scattigno- perché sarebbero di indubbio valore per il sito e per il museo di Arcidosso.

E infine il consiglio ha sottolineato che “fra i compiti istituzionali il centro ha anche la cura dei luoghi che mantengono la memoria di Lazzaretti: patrimonio documentario, architettonico, ambientale e di ogni altro tipo inerente il movimento del profeta dell’Amiata dalla nascita ai giorni nostri. Occorrerà dunque riprendere il discorso sia sul museo in vista di un rinnovato allestimento sia della segnaletica dei luoghi, magari con una guida degli itinerari ai luoghi di David Lazzaretti.

Accanto a questi progetti da realizzare in somma urgenza, vi sono quelli a medio e lungo termine, fra cui spicca l’organizzazione della mostra dei reperti, cimeli e documenti del Messia dell’Amiata che verranno trasferiti ad Arcidosso dal museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma che dopo la chiusura della rassegna, il 21 maggio è disposto a cederli in comodato al comune di Arcidosso per alcuni anni. Si tratta di una grande occasione culturale che permetterà di vedere gli abiti indossati da David lazzaretti e i suoi seguaci nella processione del 18 agosto 1878, gli stendardi, gli zoccoli, i copricapo, il bastone, il sigillo e molto altro che per la prima volta saranno visibili al pubblico nella patria del profeta dell’Amiata.

E infine, nel 2018, convegno su Lazzaretti col coinvolgimento delle scuole, con la realizzazione di un concorso per le scuole superiori, letture pubbliche e performances teatrali. E per chiudere, un’idea importante: avviare la pratica perché il centro sia riconosciuto come ente formativo e dunque capace di ospitare stages di servizio civile.

 

Da Venerio
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