Bargagli: interruzione della tratta Amiata-Roma, costi insostenibili

TUTTISETRA copiaDopo quasi undici anni, la Bargagli autolinee srl ha deciso di dover sopprimere la corsa Amiata-Roma. Dal Primo settembre non sarà più attiva infatti la corsa che permetteva agli abitanti dei comuni amiatini di Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castel del Piano, Santa Fiora, Piancastagnaio e i comuni del viterbese Acquapendete, Castel Giorgio, Castel Viscardo e Orvieto di arrivare nella capitale tramite pullman Bragagli.

“Tale scelta è maturata a fronte dei maggiori costi di esercizio che la Bargagli autolinee srl non può più sostenere—spiega Luca Bargagli, titolare dell’azienda—questa autolinea vive solo grazie agli incassi dei biglietti, senza contribuiti di nessun genere, ed è chiaro che nonostante i nostri sforzi ogni anno stiamo rimettendo 20.000 euro. Avevo fatto presente la situazione ai sindaci del grossetano, che mi avevano promesso un mano, ma non ho più saputo nulla. Ci siamo sempre retti con le nostre forze. La situazione è divenuta insostenibile con il decreto del Comune di Roma che ha stabilito che ogni pullman a lunga percorrenza che entra nella capitale deve pagare ogni volta 900/1000 euro. Inoltre, per sostare alla tiburtina dobbiamo pagare 350 euro al giorno , più 1000 euro annui come tassa al ministero, poi i costi dell’autostrada, gli autisti, il gasolio, si capisce di quali oneri si parla”.

Da Venerio
Aurelio Visconti
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