Castel del Piano: quasi pronto il monumento ai caduti

monumento ai caduti e parco rimembranzaSono quasi giunti al termine i lavori al parco della rimembranza e al monumento ai caduti di Castel del Piano. Non sarà possibile rimuovere le impalcature fino alla consegna dell’aquila di bronzo, attualmente presso un laboratorio di restaurazione. Si attendono anche le lapidi di marmo dei colonnini dedicati ai caduti in guerra, resi ormai illeggibili dal tempo, l’amministrazione comunale ha messo a punto una ricerca documentaria per individuare i nomi mancanti. Questa parte del lavoro è dunque praticamente finita e va a affiancarsi alla realizzazione dei nuovi camminamenti negli emicicli del Monumento. Anche la mole dell’obelisco è stata ripulita. Rimane da restaurare l’aquila di bronzo che si trova sulla cima del monumento e che in questi giorni un noto restauratore di Firenze sta trattando nel suo laboratorio; appena sarà ripristinata, verrà posizionata di nuovo al suo posto e a quel punto le impalcature potranno essere tolte. Per il restauro del parco della rimembranza e del monumento ai caduti, il comune ha messo in bilancio 130.000 euro suddivisi in due parti, una di 100.000 e un’ altra di 30.000. Le opere da 100.000 euro sono state eseguite dall’impresa Vichi del Vivo d’Orcia; quelle coperte da 30.000 euro dall’azienda Piccionetti. Il parco della Rimembranza che è situato all’ingresso del paese per chi viene da Arcidosso, fu inaugurato il 9 settembre 1923: è circondato da una doppia fila di pini e da una novantina di colonnini a cui sono attaccate piccole lapidi che ricordano per nome i caduti delle due guerre. Il grande obelisco al centro della piazza venne realizzato su disegno del pittore ed architetto Francesco Notari e fu inaugurato il 25 agosto 1926. Oggi il monumento si trova al centro di una rotatoria e fa da slargo a tre viali. Secondo la tradizione, il disegno della Piazza sarebbe stato realizzato sul modello di Piazza del Popolo a Roma su progetto del pittore ed architetto casteldelpianese Orazio Imberciadori (1788-1861).

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