Ibridi e lupi al Parco faunistico: Mirella Pastorelli interroga le associazioni di categoria

Lupo_appenninicoIl comitato pastori d’Italia guidato da Mirella Pastorelli ha chiesto alle associazioni di categoria di esprimersi sul progetto del Parco faunistico del Monte Amiata dove a breve saranno ospitati ibridi catturati e lupi. Si profila inoltre un altro problema, sempre segnalato dalla stessa presidente: ovvero che la questine predazione sia discussa e affrontata a Bruxelles. Durante un incontro avvenuto a Roma è stato detto che per presentare la questione in Europa, è necessario conoscere con precisione il numero di capi predati in Italia e quello dei lupi. Pastorelli fa sapere anche che la questione lupi e ibridi l’Europa proprio non la considera, ma si limita ad alzare dall’80% al 100% i rimborsi per i danni prodotti ai greggi dai lupi. Si passa dunque a una copertura totale che tocca sia la difesa preventiva con recinti elettrici e cani da guardia sia le spese veterinarie e il personale necessario per radunare mandrie e greggi dispersi dopo eventuali attacchi.“Una decisione sollecitata in particolare dalla Francia – spiega Pastorelli. Lì ci si è mossi visto il pesante problema e infatti la Francia quest’anno ha autorizzato la caccia a 40 lupi per riportare attorno ai 300 esemplari la loro presenza segnalando che in Francia nel 2016 sono morte uccise dai lupi 10mila pecore, con rimborso di 3 milioni e 600.000 euro. Il bello è – incalza la presidente – che quanti siano i lupi in Italia non si sa bene. Il Wwf parla di 1.580 lupi, presenti in buona parte sugli Appennini con un picco di concentrazione in Toscana. Ma in Italia si dorme. Fermo il piano lupo da tempo allo studio sui tavoli ministeriali col nodo degli abbattimenti che ha per ora impedito ogni intesa. Inascoltata la voce di molte regioni, che sotto il pressing degli allevatori, spingono per la caccia selettiva che riduca le predazioni. Le associazioni ambientaliste (forte a questo punto dei fondi della Ue) sostengono che le misure preventive come i recinti elettrici e l’adozione dei grandi cani “da guardia” sono più che sufficienti per gestire la situazione. Ma intanto le pecore muoiono sgozzate lo stesso”.

Da Venerio
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