La Rocca Aldobrandesca di Castiglione d’Orcia è visitabile

rocca restaurata castiglioneL’attesa, durata oltre venti anni, è terminata sabato 5 Agosto, con il simbolico taglio del nastro da parte del sindaco Claudio Galletti, del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e di quello della Provincia di Siena, Davide Bussagli, al suono dell’Inno di Mameli da parte della Filarmonica “La Castigliana”, è stata aperta al pubblico la Rocca Aldobrandesca, che sovrasta il centro storico.
Il pomeriggio era iniziato in Piazza dell’Unità d’Italia, con la presentazione dei lavori di restauro con interventi, fra gli altri, del funzionario della Soprintendenza Salvini, dell’architetto Maurizio Governi, degli archeologi Marco Pistoi e Guglielmo Rapiti, con i saluti istituzionali dello stesso sindaco e del presidente Giani. Quindi la breve passeggiata, per vedere una torre di guardia parzialmente recuperata con un belvedere sulla valle e, successivamente, l’arrivo in Via Aldobrandeschi, dove al numero 2 c’è l’ingresso alla Rocca, attraversando locali dove sono visibili enormi massi che fanno parte del “blocco” su cui la fortificazione poggia, che ha necessitato anche di essere consolidato nella parte verso il paese con un intervento a monte dei lavori.
È un percorso “sospeso”, quello ideato e realizzato, da prima in adiacenza alle mura perimetrali che affacciano sulla parte antica del sottostante abitato e poi su un camminamento in ferro nella parte sommitale. Qui, entrando, è subito visibile la piccola cappella databile al secolo undicesimo (probabilmente la prima fatta edificare dagli Aldobrandeschi, rimasta anche nei secoli successivi). Poi, man mano che ci si muove, sono ben visibili gli esiti degli scavi concotti in questi anni (sono stati rimossi circa diecimila metri cubi di terra e detriti, in buona parte setacciata), che hanno riportato alla luce molteplici reperti e parti delle murature che hanno costituito nel tempo i vari alloggiamenti di chi l’ha abitata, fino a giungere nel sedicesimo secolo al marchese bolognese Riario, deceduto senza eredi. Da allora, in pratica, iniziò un lungo periodo di declino della fortificazione, che subì anche spoliazioni per utilizzi edificativi nel borgo e persino la cottura di pietre per ricavarne calce viva.
Sicuramente questo recupero rappresenta un intervento rilevante, consentendo di avere due fortificazioni (la Rocca di Tentennano è a poche centinaia di metri) e la Sala d’Arte San Giovanni pronte a costituire un biglietto da visita di tutto rispetto, in posizione centrale nella conca della Val d’Orcia. La minoranza consiliare “Presenza Attiva” attraverso un comunicato, pur riconoscendo l’importanza dell’intervento segnala – fra l’altro – i costi ritenuti eccessivi (oltre 5 milioni delle vecchie lire), la durata dei lavori, le scelte tecniche che non hanno considerato ipotesi per abbattere le barriere architettoniche.

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