Rifondazione Comunista parla dei rifiuti a Santa Fiora

Il Consiglio Comunale ha discusso (si fa per dire), nelle sedute del 31 Maggio e del 26 Luglio, in merito alla questione dei rifiuti solidi urbani, che costituisce da sempre un argomento molto sensibile della vita amministrativa, in particolare per i risvolti che ha sulle tasche dei cittadini attraverso la tassa denominata TARI.
Nella prima seduta si è appunto deliberato in merito all’approvazione del Piano Economico Finanziario (PEF) per il 2022, elaborato dall’Autorità di Ambito Ottimale Toscana Sud di cui fanno parte 98 comuni delle provincie di Arezzo, Siena e Grosseto oltre a sei comuni della provincia di Livorno, allo scopo di valutarne gli effetti sull’importo della TARI dell’anno in corso.
Il Sindaco ha esordito affermando che in realtà si tratta della semplice presa d’atto di quantificazioni elaborate dall’ATO sulla base delle somme dovute al Gestore SEI Toscana per l’effettuazione della raccolta, sulle quali i singoli comuni hanno ben poca voce in capitolo; di conseguenza la discussione ha immediatamente deviato sulla qualità del servizio fornito dal gestore, sulla difficoltà ad attuare una efficace raccolta differenziata; sulla ricorrente presenza, all’esterno dei cassonetti, di quantità significative di sacchetti di rifiuti esposti alle intemperie ed all’assalto degli animali, anche per il fatto che molte schede necessarie per l’apertura degli stessi cassonetti sono ancora giacenti in Comune e quindi molti utenti non hanno la possibilità (o preferiscono non averla) di introdurvi i propri rifiuti. Nessun intervento ha riguardato le somme che i cittadini di Santa Fiora sono chiamati a corrispondere, che ammontano complessivamente, per il 2022, a 699.642 Euro, con un aumento del 4,98% sulle somme dovute per il 2021 (666.432 Euro).
In realtà avrebbe dovuto essere questo l’argomento di maggiore interesse, cioè la modalità con cui viene elaborato il Piano Economico Finanziario, la politica che l’ATO Toscana Sud porta avanti nel governo del sistema, gli obiettivi che persegue e se sono compatibili con una gestione economica ed efficace, rispettosa dell’ambiente e degli utenti; il ruolo ed i condizionamenti che le società private che fanno parte del consorzio SEI Toscana riescono ad esercitare nei confronti delle parti pubbliche, che dovrebbero essere quelle maggiormente interessate ad assicurare un servizio efficiente per i cittadini.
Di tutto ciò non si rileva traccia all’interno della Delibera Consiliare (la n. 19 del 2022), nel cui resoconto viene riportato:
“Sindaco: precisa che il Consiglio doveva essere convocato entro oggi perché scadeva il termine e oggi è arrivata la notizia della proroga. L’ATO ci trasmette i dati, noi non possiamo che prenderne atto. Vediamo anche le disfunzioni del servizio ma non abbiamo margini per intervenire. La situazione è insostenibile.
Consigliere Luciani: questa estate ci sarà un problema sanitario più che di qualità del servizio.
Sindaco: abbiamo chiesto più passaggi per l’estate. Ad oggi non sappiamo ancora come sarà organizzato il servizio.
Consigliere Biondi: bisogna capire quali strumenti abbiamo a disposizione per controllare le modalità di svolgimento del servizio”.
Ma delle questioni più rilevanti, di natura più politica, non si ha traccia nemmeno nella registrazione della seduta, in cui l’Assessore Pomi svolge alcune delle considerazioni soprariportate in merito alle modalità di effettuazione della raccolta.
La maggioranza approva, l’opposizione vota contro, ma l’impressione è che ben pochi abbiano fatto lo sforzo di entrare nel merito dei documenti proposti all’esame dei Consiglieri.
Lo stesso copione si è riproposto in occasione della seduta del Consiglio Comunale del 26 Luglio, quando è stata assunta la Deliberazione n. 29 relativa al “Piano Economico Finanziario del servizio rifiuti per l’anno 2023 ai fini TARI e PEF pluriennale ARERA 2022-2025”.
“Sindaco: Introduce l’argomento e precisa che il Comune non elabora un proprio PEF, prende atto di quello predisposto dall’ATO. Consigliere Bui: chiede se l’aumento della differenziata non incida sui costi.
Sindaco: il costo è stabilito a preventivo, il risparmio si vede a consuntivo. La differenziata contribuisce a diminuire l’incremento. Occorre tener conto che lo scorso anno abbiamo sostenuto tutto il costo ma la differenziata è iniziata a metà anno. Aggiunge che, a suo parere, il costo del servizio è esorbitante rispetto al risultato.
Assessore Pomi: ricorda che l’Amministrazione ha votato contro il PEF in sede di assemblea ATO ma il voto del Comune è ininfluente. [Non si capisce con quale coerenza il Comune voti contro in sede ATO e poi approvi il PEF, ndr]
Si apre una discussione sulle criticità del servizio [dalla registrazione si capisce ben poco, perché i Consiglieri si lanciano in interventi ripetuti e frammentati, per lo più a microfono spento e quindi assolutamente incomprensibili, ndr].
Non essendoci ulteriori interventi da parte dei Consiglieri, il Sindaco pone la proposta a votazione
Consiglieri presenti e votanti: n. 8. Consiglieri assenti: n. 3 (Luciani, D’Amario e Gigli)
IL CONSIGLIO COMUNALE, Visti i pareri resi ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267; con voti favorevoli n. 7 (sette), astenuti (0), contrari n. 1 (Bui) resi a per alzata di mano, DELIBERA DI APPROVARE l’unita proposta di deliberazione”.
E sì che ce ne sarebbe stato da discutere, se non altro per il fatto che nei prossimi anni, dal 2022 al 2025, si avrà un aumento dei costi di raccolta da 699.642 Euro a 771.368 Euro, quindi di 71.726 Euro, pari ad un +10,25%, con conseguente aumento dell’imposta a carico dei cittadini.

Carlo Balducci
Dal n. 299 della rivista mensile Rosso di Sera del Partito della Rifondazione Comunista Circolo “Raniero Amarugi” di Santa Fiora
rifondazionesantafiora.it

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