Ritorno del cinipide sull’Amiata, in pericolo i castagneti

cinipideNon sembra ancora battuto l’insetto che si nutre di cibo vegetale (detto litofago) particolarmente dannoso per il castagno, per cui viene considerato l’insetto più nocivo a livello mondiale. L’attacco del cinipide ai germogli delle piante causa infatti la formazione di galle, questo debilita la crescita vegetativa e provoca una riduzione della fruttificazione.
L’insetto, originario della Cina, ha avuto una grande diffusione e ha fatto la sua comparsa in Europa nel 2002. Sono state colpite la Francia, la Slovenia, la Svizzera e l’Italia. Avvistato la prima volta a Cuneo, è ormai presente nella maggior parte delle regioni italiane, assente solamente in Valle d’Aosta, Basilicata, Molise, Sicilia, Puglia e Calabria.

Nonostante i lanci di torymus, l’insetto antagonista, le cure e le potature, sull’Amiata è l’insetto infestante è tornato a contaminare i castagneti. «Quest’anno – commenta Rosildo Seri – un castanicoltore di Castel del Piano – la situazione è tremenda. Per lo meno nel mio appezzamento e in quelli confinanti con me. Gli alberi non tirano fuori una foglia che non sia già infestata dal cinipide. I castagni, indeboliti anche per altre malattie, ormai non ce la fanno più e si seccano». Seri spiega di aver fatto lanci del torymus per due o tre volte, «ma – dice – si vede che non c’è nulla da fare. In confronto all’anno scorso la situazione per lo meno nel mio appezzamento è alquanto peggiorata. Peccato, perché il già magro raccolto del 2017 stavolta sarà azzerato».Alle Piane, al confine fra Arcidosso e Castel del Piano e in particolare nella zona sopra i Bagnoli di Arcidosso i castagneti sono pieni di cinipide e così pure a San Lorenzo.

«È una situazione che mi garba poco – ccinipideommenta Corrado Lazzeroni, consigliere di minoranza – per lo meno in questa zona la situazione sembra peggiore dell’anno scorso». Interviene anche Lorenzo Fazzi, presidente dell’associazione castagna Igp: «Vi sono località – dice – che mi risulta siano migliorate, ma per dirlo con più precisione occorre attendere altri cinque o sei giorni, quando i castagni avranno tirato fuori del tutto le foglie. In certi casi, soprattutto in basso, credo comunque che le cose siano più buone di quanto alcuni segnalano nella fascia media». Sembra pensarla come lui Federico Badini con i castagneti nella parte bassa. «Le condizioni – dice – a prima vista sembrerebbero migliori. Ma chissà che i castagni non si riempiano di “ciliegie” cinipide come l’anno scorso».

Da Venerio
Aurelio Visconti
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