Sagra del fungo e della castagna: arriva il Palio del boscaiolo

Senza titolo-1Dopo il prologo della scorsa domenica, che ha fatto registrare un afflusso notevole di pubblico, favorito anche dalle ottimali condizioni meteorologiche, si replica sabato 14 e domenica 15 la Sagra del fungo e della castagna, a Vivo d’Orcia, il paese posto più in alto sul cono amiatino, ricco di testimonianze storiche con l’Eremo di San Romualdo, il Palazzo Cervini ed i manufatti industriali adiacenti, e bellezze ambientali, come i boschi dell’Ermicciolo e l’Abetina bianca nei pressi dell’Eremo. Quasi inutile soffermarsi ad elencare e decantare le bontà gastronomiche a base di funghi che saranno preparate dalle sapienti mani dei vivaioli e serviti nei locali coperti (e all’occorrenza riscaldati) della Casa del Popolo. Non mancherà la mostra mercato sia micologica che della castagna, la possibilità di percorsi storico-naturalistici anche guidati ma, è inutile negarlo, l’attesa per il Palio del Boscaiolo aleggia sopra tutta la festa. Una competizione si goliardica, ma non per questo meno sentita e vissuta, specialmente dalle generazioni più giovani dei due rioni, Caselle (6 le vittorie collezionate) e Pian delle Mura (in testa, a quota 10), che si sfideranno a “colpi di segaccio”, rievocando il mestiere di boscaioli che i loro nonni e, in parte, anche i loro genitori, hanno vissuto in prima persona. Alle 15,30 il variopinto corteo, che rievoca nell’abbigliamento gli inizi del secolo scorso, accompagnato dalle note della banda musicale “La Castigliana” muoverà dagli spazi della festa e, percorrendo la parte inferiore del paese, raggiungerà “La Contea Cervini”. Davanti alla Chiesa dedicata a San Marcello, di origine medievale ma rimaneggiata al suo interno nel Seicento, viene allestito il campo di gara, dove sei concorrenti per ciascun rione si cimenteranno nel taglio di un grosso tronco per ricavarne sei “rondelle” e sei sgabelli da utilizzare per sedersi ad un’ideale tavolo, intorno al quale si mangiava polenta di farina gialla o di castagne. Dall’edizione dello scorso anno è stata introdotta una modifica: per rendere la competizione anche …“rosa”: la sfida di taglio per ricavare le rondelle (su cui un tempo era versata la polenta durante il taglio del bosco) è appannaggio alle donne. Il rione che, a parere insindacabile della giuria, avrà effettuato i tagli con gli spessori più precisi (previsti dall’apposito regolamento) nel minor tempo possibile, si aggiudicherà il “palio”, quest’anno dipinto dalla giovane artista Sonia Giomarelli di Torrita di Siena.

Da Venerio
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