Bagni San Filippo: un “Bollore” di nome e di fatto…

area ex amiata marmi 04L’area da tutti conosciuta come “Bollore” è al centro di attenzione e polemiche in questo inizio d’anno. In quell’area mani ignote hanno realizzato, in tempi relativamente recenti, “pozze” o “vasche” (che naturali non possono definirsi). Quella è però un’area industriale dismessa sottoposta a fallimento, dove ha operato per decenni la società Amiata Marmi prima di trasferirsi in Val di Paglia e poi chiudere i battenti. C’è un curatore, nominato dal Tribunale di Siena, che sta procedendo ad indire aste giudiziarie per la vendita di quei terreni (sono tre finora quelle andate deserte). Al momento è, dunque, un’ area alla quale nessuno – tranne gli autorizzati – può accedere già per queste ragioni. Il curatore anche lo scorso anno ha fatto recintare tutto e mettere un cancello tenuto chiuso e affiggere cartelli dissuasivi: tutto inutile, la rete è stata tagliata e la gente facendo finta di non sapere e non vedere ha continuato ad accedere all’area. Di recente sono stati disposti controlli sulle emissioni gassose, che la Protezione Civile ha rilevato, anche in quantità consistenti. Il competente servizio dell’Azienda Sanitaria Locale di Area Vasta Toscana Sud-Est, una volta ricevuti gli esiti delle verifiche, ha prontamente informato il sindaco – nella sua veste di pubblico ufficiale – invitandolo ad emettere un’ordinanza, a tutela della salute pubblica e per evitare il pericolo d’intossicazioni, potenzialmente anche mortali. A seguito del provvedimento adottato dal sindaco, accompagnato anche da un avviso esplicativo diffuso a Bagni San Filippo nel quale si diffida chiunque da entrare in quell’area, si sono scatenate polemiche, interventi sui social ed anche insinuati dubbi (ricordiamo ancora che sono terreni privati). Su quell’area esiste una previsione progettuale nel piano urbanistico del Comune di Castiglione d’Orcia, vigente fino al 2026, per la realizzazione di un albergo con servizi termali. Chi lo contesta parla di colate di cemento in arrivo. Il sindaco Claudio Galletti ribatte che non è previsto ulteriore consumo di terreno, sarà necessaria un’opera di bonifica importante, il secondo albergo – se realizzato – porterà nuovi movimenti turistici a Bagni San Filippo e consentirà un’offerta diversificata. Intanto la mattina di lunedì 19 febbraio il Comitato per il Parco Termale ha invitato a Bagni San Filippo rappresentanti dei gruppi consiliari della Regione Toscana, per illustrare le sue idee sul Bollore – antitetiche a quelle del Comune e dell’attuale maggioranza che ad oggi lo amministra – e sull’area del Fosso Bianco.

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2 commenti a “Bagni San Filippo: un “Bollore” di nome e di fatto…”


  1. […] riporta “Il nuovo Corriere dell’Amiata” in quell’area “mani ignote hanno realizzato, in tempi relativamente recenti, […]

  2. […] il comune ha emesso un’ordinanza di divieto di accesso all’area. Sono state infatti realizzate vasche abusive, la recinzione è stata tagliata. Un gran numero di persone aveva preso l’abitudine di […]

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