I Riti della Settimana Santa

Gli elementi simbolici vegetali: l’olivo della Domenica delle Palme o dell’Olivo
La veccia del Sepolcro

SANTA FIORA- MARRONETO
Passato
Palme di olivo intrecciato e con immagine sacra; varie dimensioni.
Veccia nei sepolcri delle 7 chiese.
Presente
Palme e ramoscello olivo naturale.

BAGNORE
Passato
Ramoscello di olivo naturale. Veccia.
Presente
Olivo naturale.

BAGNOLO
Passato
Palme di olivo intrecciato. Veccia.
Presente
Olivo naturale. Veccia.

SELVA
Passato
Olivo naturale.
Presente
Olivo naturale.

CASTELL’AZZARA
Passato
Olivo naturale.
Veccia e due piante di pungitopo decorate con gusci vuoti di uovo, ai lati del sepolcro.
Presente
Olivo naturale. Veccia e pungitopo.

SELVENA
Passato
Olivo naturale.
Presente
Olivo naturale.

PIANCASTAGNAIO
Passato
«Palmette» di olivo intrecciato, con fiocco. Veccia.
Presente
«Palmette».

TRE CASE – SARAGIOLO
Passato
Olivo naturale. Veccia.
Presente
Olivo naturale.

ABBADIA SAN SALVATORE
Passato
Palme di olivo intrecciato, con fiocco. Veccia.
Presente
Palme.

RADICOFANI
Passato
«Palmette» di olivo intrecciato.
Nella Chiesa di S. Agata veniva allestito «Il Calvario», decorando con rami e foglie verdi lo spazio dell’altare maggiore, sul quale veniva fissata una grande croce sopra una tovaglia bianca; ai lati del Calvario vegliavano due «fratelli» della Compagnia di S. Agata, con la cappa rossa, nei giorni del Giovedl e del Venerdì Santo.
Veccia (nel sepolcro della Chiesa di S. Pietro).
Presente
Olivo naturale.
Anziché la veccia mettono il grano.

CONTIGNANO
Passato
Palme di olivo intrecciato con medagline e fiocco, di varie dimensioni.
Veccia (e lucerne ad olio).
Presente
Olivo naturale. Veccia.

CASTIGLIONE D’ORCIA
Passato
Palme di olivo intrecciato.
Presente
Olivo naturale.

VIVO D’ORCIA
Passato
Palme di olivo intrecciato con immaginetta sacra e fiocco.
Veccia.
Presente
Palme.

CAMPIGLIA D’ORCIA
Passato
Olivo natural Veccia.
Presente
Olivo naturale. Veccia.

BAGNI S. FILIPPO
Passato
Palme di olivo intrecciato, di grandi dimensioni (40/50 cm.).
Presente
Palme e olivo naturale.

ROCCA D’ORCIA
Passato
Palme di olivo intrecciato. Veccia.
Presente
Olivo naturale

SEGGIANO
Passato
«Palmette» di olivo intrecciato. Veccia.
Presente
Olivo naturale. Veccia.

PESCINA
Passato
Olivo naturale. Veccia.
Presente
Olivo naturale. Veccia.

CASTEL DEL PIANO
Passato
Palme di olivo intrecciato con immagine della Madonna. Veccia.
Presente
Olivo naturale.
Veccia.

MONTENERO
Passato
Palme di olivo intrecciato. Veccia.
Presente
Ramoscelli di olivo naturale decorati con vernice oro e argento.

MONTEGIOVI
Passato
Palme di olivo intrecciato. Veccia (e lucerne ad olio).
Presente
Palme.

ARCIDOSSO
Passato
Olivo naturale. Veccia.
Presente
Olivo naturale. Veccia.

MONTELATERONE
Passato
Palme di olivo intrecciato. Veccia.
Presente
Palme.
Veccia.

S. LORENZO
Passato
Olivo natural Veccia.
Presente
Olivo naturale. Veccia.

ZANCONA – MACCHIE
Passato
Palme di olivo intrecciato, di piccole dimensioni.
Presente
Olivo naturale.

SALAIOLA
Passato
Palme di olivo intrecciato, con fiocco.
Veccia; intorno alla croce fissata su un tavolo coperto da una tovaglia bianca.
Presente
Olivo naturale.

STRIBUGLIANO
Passato
Palme di olivo intrecciato. Veccia.
Presente
Olivo naturale. Veccia.

CASTIGLIONCELLO BANDINI (comune Cinigiano)
Passato
Palme di olivo intrecciato.
Veccia.
Presente
Olivo naturale.

MONTICELLO AMIATA (comune Cinigiano)
Passato
Palme di olivo intrecciato, alte fino a 80 cm.
Veccia (e felci).
Presente
Palme e olivo naturale.

ROCCALBEGNA
Passato
Palme di olivo intrecciato. Veccia (e rami di leccio).
Presente
Olivo naturale.

S. CATERINA
Passato
Palme di olivo intrecciato.
Veccia.
Presente
Olivo naturale.

VALLERONA
Passato
Palme di olivo intrecciato.
Veccia.
Presente
Olivo naturale.

CANA
Passato
Olivo naturale.
Veccia.
Presente
Olivo naturale.

TRIANA
Passato
Olivo naturale. Veccia.
Presente
Olivo naturale.

SEMPRONIANO
Passato
Palme di olivo intrecciato. Veccia.
Presente
Olivo naturale. Veccia.

PETRICCI
Passato
Palme di olivo intrecciato. Veccia.
Presente
Olivo naturale.

CELLENA
Passato
Le palme intrecciate erano solo sull’altare. Veccia.
Presente
Olivo naturale.

ROCCHETTE DI FAZIO
Passato
Palme intrecciate e olivo naturale. Veccia.
Presente
Olivo naturale.

CATABBIO
Passato
Palme di olivo intrecciato, con dimensioni medie (20-30 cm.). Veccia.
Presente
Olivo naturale. Veccia.

 

Elementi della gestualità popolare: Regole, Regoloni e Battisteri

SANTA FIORA – MARRONETO
Passato
Strumenti:
«Regola», a cassetta (una al Borgo e una al Castello).
Suonava per il «lamentano», messa, Mezzogiorno.
Testo Cenni:
«È il 1° (2°-3°) tocco a lamentazio».
Presente
(1940).

BAGNOLO
Passato
Strumenti:
«Regola», di canna o a cassetta. Suonava per la messa e la processione.
Testo Cenni:
«Donne fate leste che il prete è in sacrestia che si veste».
Presente
(1970).

SELVA
Passato
Strumenti:
«Racanella», a cassetta.
Al Convento ne avevano venti e venivano suonate dai ragazzi prima dell’inizio della messa.
Testo Cerini:
Non cantavano.
Presente:

CASTELL’AZZARA
Passato
Strumenti:
«Regola», a cassettina (ogni ragazzo aveva la propria). Suonavano per la messa, il lamentatio e il Mezzogiorno. Testo Cenni:
«Sòna la prima (seconda, terza) volta a lamentazio».
Presente:

PIANCASTAGNAIO
Passato
Strumenti:
«Tiribattola» (tavola con ferri incernierati – mobili). «Macinino» (a cassetta).
Testo Cenni:
Non cantavano.
Presente
Tradizione inalterata; i ragazzi suonano per la messa e la processione del Venerdì Santo.

TRE CASE – SARAGIOLO
Passato
Strumenti:
«Tìribattola» (tavola con maniglie mobili). Suonava per la messa e la processione.
Testo Cenni:
Non cantavano.
Presente
(1955).

ABBADIA SAN SALVATORE
Passato
Strumenti:
«Raganella» (roteanti, di legno).
«Tamburo» (a cassetta, di varie dimensioni).
Ogni ragazzo aveva il proprio strumento. Suonavano per la messa e la processione.
Testo Cenni:
«A la messa, a la messa … ».
«A la processione, a la processione … ».
Presente:

RADICOFANI
Passato
Strumenti:
«Regolone».
Suonava per la messa e la processione del Venerdi Santo.
Testo Cenni:
«Sòna la messa … ».
«Venite tutti a la processione … ».
Presente
Tradizione inalterata; i ragazzi suonano il regolone per la messa e la processione (non cantano i cenni).

CONTIGNANO
Passato
Strumenti:
«Barrocchiale» (uno solo; in chiesa suonava in luogo del campanello). «Raganella» (di legno, roteante; ogni ragazzo aveva la propria).
Testo Cenni:
«Omini, donne e citte, s6na la l 1 (21-31) volta a mattutino».
«Idem… la 1° (2°-3°) a messa».
« Idem… la 1° (2°-3°) a processione ».
«Omini, donne e citte, sòna mezzogiorno».
Presente
Continuano a suonare il barrocchiale in chiesa.

CASTIGLIONE D’ORCIA
Passato
Strumenti:
«Regola», a cassettina (molti ragazzi ne avevano una).
Suonavano per la messa, il mezzogiorno, il Vespro e la processione.
Testo Cenni:
«Donne mettete ‘l capo ‘n forno, si sòna mezzogiorno». «Sona la prima (seconda-terza) a messa».
«Sona la prima (seconda-terza) a Vespro».
«Sona la prima (seconda-terza) a processione».
Presente
(1960).

VIVO D’ORCIA
Passato
Strumenti:
«Regola», a cassettina.
Suonava per la messa e la processione e in Chiesa il Giovedì Santo.
Testo Cenni:
Non cantavano.
Presente
Suonano la «Regola» in Chiesa il Giovedì Santo.

CAMPIGLIA D’ORCIA
Passato
Strumenti:
«Rogolone», uno solo e di grandi dimensioni.
Suonava per la messa, il mezzogiorno e la funzione pomeridiana.
Testo Cenni:
«Sòna la prima (seconda-terza) volta a messa».
«Sòna la prima (seconda-terza) volta a funzione».
«Sòna mezzogiorno … ».
Presente
(1940).

ROCCA D’ORCIA
Passato
Strumenti:
«Regola», a cassetta.
Ogni ragazzo aveva il proprio strumento; suonavano per la messa, il mezzogiorno e la processione.
Testo Cenni:
Non cantavano.
Presente
(1960).

SEGGIANO
Passato
Strumenti:
«Chioccia», a cassetta. «Raganella», roteante, di legno.
Ogni ragazzo aveva il proprio strumento; suonavano per la messa, il mezzogiorno e la processione.
Testo Cenni:
«Sòna la prima (seconda-terza) volta a messa».
«Sòna la prima (seconda-terza) volta a processione».
«Sòna mezzogiorno … ».
Presente:

MONTENERO
Passato
Strumenti:
«Raganella», di canna o legno.
«Raganone», a cassetta, di grandi dimensioni (H. 50 cm.). «Battistero», tavola con maniglie mobili.
Suonavano per la messa, il mezzogiorno e la processione. Testo Cenni:
«Donne e omini levate il pane di forno che si sona mezzogiorno».
«Donne e omini mettetevi in attenzione, che si sona la prima (seconda-terza) volta a processione».
Presente:

MONTEGIOVI
Passato
Strumenti:
«Raganella», di canna o legno. Suonavano per la messa e la processione.
Testo Cenni:
Non cantavano.
Presente:

MONTELATERONE
Passato
Strumenti:
«Raganella», di legno e con due manici. «Macinino», a cassetta.
I due strumenti erano conservati in Chiesa; li suonavano per il mezzogiorno e la funzione. Testo Cenni:
«Sòna mezzogiorno »
«Sòna uno (due-tre)» (per la funzione).
Presente:

ZANCONA – MACCHIE
Passato
Strumenti:
«Racanella», di canna.
Ogni ragazzo ne aveva una; suonavano per il mezzogiorno e la funzione.
Testo Cenni:
Non cantavano.
Presente:

SALAIOLA
Passato
Strumenti:
«Raganella», a cassettina (H. cm. 30).
I ragazzi passavano tre volte a suonare per la messa e la processione con l’unica raganella conservata in Chiesa.
Testo Cenni:
Non cantavano.
Presente:

STRIBUGLIANO
Passato
Strumenti:
«Raganella» di legno e di varie dimensioni.
Ogni ragazzo aveva la propria; suonavano per la messa, il mezzogiorno e la processione.
Testo Cenni:
«Sòna il primo (secondo-terzo) a messa».
«Sòna il primo (secondo-terzo) a processione».
Presente:

CASTIGLIONCELLO BANDINI (comune di Cinigiano)
Passato
Strumenti:
«Raganella», di legno.
Ogni ragazzo aveva la propria; suonavano per ‘la messa il mezzogiorno e la processione.
Testo Cenni:
«Sòna la prima (seconda-terza) volta a messa».
«Sòna la prima (seconda-terza) volta a processione».
Presente:

MONTICELLO AMIATA (comune di Cinigiano)
Passato
Strumenti:
«Stridola» di legno (forma a Raganella).
Altra tipologia a cassetta, di varie dimensioni.
Suonavano per la messa, la Predica (funzione) e la processione, passando tre volte per ciascuna.
Testo Cenni:
«Donne e omini sòna a messa».
«Donne e omini sòna a Predica».
«Donne e omini sòna a processione».
Presente:

ROCCALBEGNA
Passato
Strumenti:
«Regolo», a cassettina. «Raganella» di canna.
I ragazzi passavano a suonare per il mattutino, il mezzogiorno e IaPassio (quest’ultima veniva celebrata nei giorni di Mercoledì, Giovedl e Venerdì Santo; veniva allestito un triangolo di candele accese e ad ogni passo se ne spegneva una; quando si spegneva l’ultima ragazzi ed adulti suonavano regoli e raganelle e battevano sulle pedane delle panche.
Testo Cenni:
«Donne mettete il capo nel forno, si sòna mezzogiorno». «Donne mettete il capo nel catino, si sòna il Mattutino».
Presente:

S. CATERINA
Passato
Strumenti: «Raganella», di canna.
I ragazzi giravano nella propria Contrada per il solo mezzogiorno.
Testo Cenni:
«Sòna mezzogiorno».
Presente:

VALLERONA
Passato
Strumenti:
«Ragano», a cassetta (ogni ragazzo aveva il proprio strumento). «Raganella», di canna.
Suonavano per la messa, il mezzogiorno e la processione.
Testo Cenni:
«Donne mettete il capo nel forno che sòna mezzogiorno».
«Donne mettete il capo nel cassone che sona la prima (seconda-terza) volta a processione».
Presente:

CANA
Passato
Strumenti:
«Battistero», a cassetta, piccolo.
«Cassettone», come sopra, ma più grande (della Chiesa).
«Raganella», di canna. .
Suonavano per la messa, ii mezzogiorno e la processione.
Testo Cenni:
«Donne mettete il capo nel forno che sòna mezzogiorno».
«Donne mettete il capo nel cassone che sòna la prima (seconda-terza) volta a processione».
Presente:

TRIANA
Passato
Strumenti:
«Racanella», a cassetta. Suonavano per la messa.
Testo Cenni:
Non cantavano.
Presente:

SEMPRONIANO
Passato
Strumenti:
«Regola», a cassetta.
«Regolone», a cassetta, più grandi dimensioni. Suonavano per la messa, il mezzogiorno e la processione.
Testo Cenni:
Non cantavano.
Presente:
suonano il “Regolone”.

PETRICCI
Passato
Strumenti:
«Regola», di canna (ogni ragazzo aveva la propria). «Batacchio», tavola con anelli di ferro (uno solo in Chiesa). Suonavano per la messa, il mezzogiorno e la processione.
Testo Cenni:
Il primo de la messa.
Il secondo de la messa.
Il terzo de la messa.
Presente:

CELLENA
Passato
Strumenti:
«Regola», a cassetta (una sola in Chiesa).
I ragazzi la suonavano per la messa e le funzioni.
Testo Cenni:
Non cantavano.
Presente:

ROCCHETTE DI FAZIO
Passato
Strumenti:
«Regola», di legno (forma a raganella). «Regolone», a cassetta (H. cm. 50).
«Suonavano per il Mattutino, il mezzogiorno e la processione.
Testo Cenni:
«Donne cavate il pane dal forno, che sona mezzogiorno».
Presente:

CATABBIO
Passato
Strumenti:
«Raganella» (?), tavola con due maniglie mobili (una sola, in Chiesa).
La suonavano per la messa e la processione.
Testo Cenni:
Non cantavano.
Presente:

 

La Processione del Venerdì Santo

SANTA FIORA
Passato
Ogni due anni processione da Chiesa S. Agostino con statue di Gesù Cristo, portata da uomini incappucciati in nero e della Madonna portata da donne in nero e con volto velato; un uomo (il cireneo) portava la croce (uno dei «tronchi»); altro vestito di rosso, scalzo con la corona di spine, la croce e una parrucca di lunghi capelli rappresentava Gesù; c’e o anche in costume da Giudei, che percuotevano Gesù con le canne; veniva poi rappresentata , in Piazza Bulgarini, la Via Crucis con il tradimento, la cattura di Gesù, il pentimento e il suicidio di Giuda (presenza figuranti fino al 1940).
Presente
Svolgimento annuale, senza figuranti.

BAGNORE
Passato
Non veniva. effettuata.

BAGNOLO
Passato
Itinerario da Chiesa vecchia a Chiesa nuova con torce accese e le due statue portate dagli uomini della Confraternita, con cappa bianca e mantellina rossa.
Presente
Invariata.

SELVA
Passato
Si svolgeva nell’area del Convento; gli uomini incappati portavano le due statue e i ragazzi la simbologia della Passione.
Presente
Interrotta.

CASTELL’AZZARA
Passato
Gli uomini della «Fratellanza» portavano le due statue, con la cappa nera e il viso scoperto; un uomo portava sulle spalle una grande croce di cartapesta che veniva poi bruciata davanti alla Chiesa; c’erano «Le Maddalene», due donne vestite di nero; la gente portava torce e candele accese.
Presente
Invariata, ma senza croce e Maddalene.

SELVENA
Passato
Le due statue portate da uomini incappati di nero; un uomo, con il volto coperto, portava
sulle spalle una pesante croce di legno e veniva percosso con la frusta.
Presente
Invariata, ma senza croce dal 1980.

PIANCASTAGNAIO
Passato
Fino al 1930 si svolgeva «La Giudeata», con le tre confraternite (Misericordia, Sacro Cuore, San Filippo Neri) che portavano le due statue, gli uomini a volto coperto e scalzi (almeno tre) che portavano pesanti croci sulle spalle e venivano percossi con fasci di canne, il cireneo, il centurione e i soldati romani a cavallo; i bambini portavano la simbologia della passione e gli agnellini; lanterne colorate alle finestre, fuochi di tralci di vite e olivo, con lumini di argilla e pannocchie di granturco lungo le strade.
Presente
Invariata, ma senza figuranti completi (nell’edizione 1989 sono state reinserite le figure del centurione. e di quattro soldati romani).

TRE CASE – SARAGIOLO
Passato
La processione si svolgeva da Saragiolo a Tre Case in un anno e con itinerario inverso nell’an-
no successivo; gli uomini incappati di bianco portavano le due statue.
Presente
Si svolge separatamente all’interno di ogni paese e con anni alterni.

ABBADIA SAN SALVATORE
Passato
Fino al 1930 si svolgeva «La Giudeata» che iniziava dall’Abbazia con i figuranti, i cavalli, il cireneo scalzo e con il volto coperto che portava la pesante croce e veniva percosso, le «compagnie» alternate (Misericordia, S. Marco, Sacro Cuore, S. Luigi) che portavano la statua di Gesù Morto, le ragazze vestite e velate di nero che portavano la statua della Madonna, i bambini con i simboli della croce, le torce accese, i lumini a olio, le lampade di carta («palloni»), alle finestre insieme a tovaglie e coperte.
Presente
Invariata, ma senza figuranti e «ragazze».

RADICOFANI
Passato
Fino al 1929 si svolgeva la «Giudeata» con il centurione e i soldati romani a cavallo, i giudei e Gesù che cadeva e veniva percosso; le due statue venivano portate dalle Confraternite della Misericordia (Gesù Morto) e di S. Agata (Madonna Addolorata) e quattro uomini scalzi e volto coperto portavano, alternandosi, una grande croce; lumini a olio nelle strade e lampioni di carta alle finestre.
Presente
Invariata, ma senza figuranti in costume.

CONTIGNANO
Passato
La Confraternita del Sacramento portava la statua di Gesù Morto e le donne quella della Madonna; un uomo (il cireneo) alla testa della processione con la cappa nera e il volto scoperto, portava un crocione di legno. I «confratelli» portavano le torce accese e alle finestre ardevano lumini a olio.
Presente
Invariata.

CASTIGLIONE D’ORCIA
Passato
La processione univa il centro di Castiglione alla vicina frazione di Rocca; nella sera del Giovedì Santo andava, senza statue, da Castiglione a Rocca e il Venerdì sera rientrava a Castiglione; qui gli uomini portavano la statua del Cristo e le «ragazze» quella della Madonna; lumini ad olio, con pannocchie di granturco e lampioni di carta.
Presente
Invariata, escluso lumini e lampioni oggi non più usati.

VIVO D’ORCIA
Passato
La processione, con le due statue portate dagli uomini incappati di bianco, si svolgeva nel pomeriggio.
Presente
Si svolge alla sera.

CAMPIGLIA D’ORCIA
Passato
Gli uomini incappati e «le ragazze» vestite di nero e velate in viso portavano le due statue; un uomo con la cappa nera e il viso scoperto portava, in verticale, una pesante croce; i confratelli della Misericordia portavano le torce accese; le finestre erano illuminate da lampioncini di carta.
Presente
Invariata.

BAGNI SAN FILIPPO
Passato
Non veniva effettuata.

ROCCA D’ORCIA
Passato
Vedere «Castiglione d’Orcia».
Presente
Vedere «Castiglione d’Orcia».

SEGGIANO
Passato
Gli uomini della Confraternita della Misericordia (cappa nera) e della Compagnia di S. Caterina (cappa bianca) portavano, alternadosi, la statua di Gesù Morto e le ragazze vestite di nero quella della Madonna; i bambini, vestiti da angeli, portavano i simboli della Passione.
Presente
Si svolge senza la Compagnia di S. Caterina, poiché scomparsa, e senza i bambini/angeli.

PESCINA
Passato
Non veniva effettuata

CASTEL DEL PIANO
Passato
Dalle ore 13 alle ore 16 si svolgevano, nella Chiesa di S. Niccolò e Lucia, «le tre ore» (canti alternati a prediche).
Gli uomini delle tre confraternite (Misericordia, Sacramento, Madonna delle Grazie) portavano le cinque statue di Gesù Morto, la Madonna, Maria Maddalena, Maria di Cleofa e S. Giovanni.
Presente
Invariata; delle confraternite è rimasta solo la «Misericordia».

MONTENERO
Passato
Le due statue venivano portate dagli uomini con le cappe nere e dalle ragazze sempre in nero;
partecipava anche la «Compagnia»; i bambini portavano i simboli della Passione, realizzati in ferro e latta dal fabbro del paese Narciso Capaccioli.
Presente
Invariata; alle ragazze si sono sostituite le donne.

MONTEGIOVI
Passato
La processione partiva dalla Chiesa di S. Martino e raggiungeva la Chiesa della Madonna degli Schiavi, fuori dal paese, per rientrare in S. Martino; gli uomini della Compagnia di S. Rocco, vestiti con le cappe nere, e le ragazze sempre in nero portavano le due statue; il percorso era illuminato da lumi ad olio e fuochi di fascine. La mattina del Venerdì Santo, in Chiesa veniva distribuita la «Schiacciatella» di anaci da consumare a Pasqua.
Presente
La processione si svolge all’interno del paese.

ARCIDOSSO
Passato
Le due statue venivano portate da uomini incappati; dietro quella di Gesù Morto procedevano gli uomini, dietro quella della Madonna le donne.
Presente
Interrotta.

MONTELATERONE
Passato
I confratelli della Misericordia, con cappa nera e cappuccio calato, e le donne vestite di nero portavano le due statue; un uomo portava una pesante croce sulle spalle; lungo le strade accendevano fuochi di fascine.
Presente
Invariata; senza fuochi.

S. LORENZO
Passato
Non veniva effettuata.

ZANCONA – MACCHIE
Passato
Non veniva effettuata.
Accendevano un grande fuoco di fascine davanti alla Chiesa di S. Anna, a sera.

SALAIOLA
Passato
Le due statue venivano portate nella giornata del Giovedl Santo presso la Chiesa padronale della Fattoria di Roveta e alla sera del Venerdì rientravano in paese processionalmente; gli uomini incappati di bianco portavano Gesù Morto, le donne portavano la Madonna e i ragazzi la croce e i lamponi; il cammino era illuminato dalle torce e dai fuochi.
Presente
Interrotta.

STRIBUGLIANO
Passato
Gli uomini incappati di bianco e le ragazze vestite di nero portavano le due statue; un uomo portava la croce sulle spalle.
Presente
Invariata.

CASTIGLIONCELLO BANDINI (comune Cinigiano)
Passato
Gli uomini incappati portavano le due statue; un uomo (il cireneo) portava sulle spalle una pesante croce.
Presente
Invariata.

MONTICELLO AMIATA (comune Cinigiano)
Passato
La «Compagnia» con gli uomini incappati di nero e le «ragazze», sempre in nero, portavano le due statue; un uomo incappucciato portava la croce, in verticale su un appoggio di cuoio; i bambini portavano i simboli della Passione.
Presente
Invariata, ma senza il portatore di croce e i bambini con la simbologia.

ROCCALBEGNA
Passato
Fino al 1935 si svolgeva la processione con figuranti in costume, che rappresentavano i misteri della Passione: gli Apostoli, i Giudei, il cireneo con la croce, Gesù, le tre Marie vestite di nero, Giuda, il centurione e i soldati a cavallo, e altri. La statua di Gesù Morto veniva portata dai dodici Apostoli vestiti di bianco, dentro l’antica bara dipinta da Luca di Tommé nel XIV sec.; la statua della Madonna da altri uomini incappati.
Presente
Processione con le due statue portate dagli uomini incappati di bianco.

S. CATERINA
Passato
Processione con le due statue portate dagli uomini (lo svolgimento della processione è iniziato nei primi anni ’50).
Presente
Invariata.

VALLERONA
Passato
Gli aderenti alla Confraternita del Carmine, con le cappe marroni e il cappuccio calato, portavano Gesù Morto; le donne portavano la Madonna, un uomo la pesante croce sulle spalle.
Presente
Processione con le due statue portate dagli uomini.

CANA
Passato
Le due statue venivano portate dagli uomini incappati di bianco e dalle donne con abiti normali; partecipava anche la Compagnia del SS. Sacramento; l’itinerario veniva illuminato con torce di cannuccia di sarracchio legate con venco; le finestre erano illuminate con lumi a olio.
Presente
Invariata, ma senza torce e lumi; la «Compagnia» è scomparsa negli anni ’50.

TRIANA
Passato
Non veniva effettuata.

SEMPRONIANO
Passato
Gli uomini incappati portavano le statue di Gesù Morto, della Madonna Addolorata e di Gesù Nazzareno. Il «regolone» era all’inizio della processione e scandiva il passo.
Presente
Invariata, ma con le sole due statue tradizionali.

PETRICCI
Passato
Fino al 1935 si svolgeva la processione con i figuranti in costume che riproponevano la Passione di Gesù Cristo.
Presente
Processione con le due statue portate dagli uomini.

CELLENA
Passato
Segnalato lo svolgimento, ma non se ne conosce la forma.
Presente
Interrotta.

ROCCHETTE DI FAZIO
Passato
Nella processione veniva portata, da uomini incappati, solo la statua di Gesù Morto; lungo le strade ardevano torce, fuochi di fascine e lumini a olio.
Presente
Interrotta.

CATABBIO
Passato
La processione si svolgeva nella Contrnda Scalabrelli (antico centro del paese) con il gruppo statuario della Madonna e Gesù Morto portato dagli uomini. Successivamente fino agli anni ’70, dalla Chiesa di S. Anna (Contrada Santarello) raggiungeva la Chiesa di S. Lucia (Contrada Scalabrelli).
Presente
Si svolge nella Contrada Santarello, nuovo centro paesano.

 

Gestualità popolare del Sabato santo e scioglimento delle campane nel passato

SANTA FIORA – MARRONETO
Allo scioglimento delle campane (ore 11): appoggiavano a terra i piedi dei bambini che ancora non camminavano. Si bagnavano a fonti o sorgenti.
Sparavano o facevano scoppiare il carburo dentro barattoli.

BAGNOLO
Legavano alberi da frutto.

CASTELL’AZZARA
Facevano «camminare» i bambini e gli infermi (nella notte facevano scoppiare i mortaretti).

PIANCASTAGNAIO
Battevano sulle scale della Chiesa di S. Maria Assunta con pezzi di corteccia di castagno e facevario scoppiare «bussi» fatti con polvere di potassio e zolfo dentro barattoli di ferro.

TRE CASE – SARAGIOLO
I ragazzi battevano a terra con la corteccia degli alberi.

ABBADIA SAN SALVATORE
Sparavano.

RADICOFANI
Sparavano.
I ragazzi si rotolavano a terra.

CASTIGLIONE D’ORCIA
Sparavano.

VIVO D’ORCIA
Appoggiavano a terra i piedi dei bambini che ancora non camminavano

SEGGIANO
Si rotolavano a terra.
Appoggiavano a terra i piedi dei bambini· che ancora non camminavano.
Sparavano.

CASTEL DEL PIANO
Si rotolavano a terra.

MONTEGIOVI
Sparavano.

ARCIDOSSO
Sparavano.
Appoggiavano a terra i piedi dei bambini che ancora non camminavano. Legavano con fili di lana o cotone gli alberi da frutto.

MONTELATERONE
Sparavano (anche durante la notte).

S. LORENZO
Appoggiavano a terra i piedi dei bambini che ancora non camminavano (nella notte sparavano).

SALAIOLA
Appoggiavano a terra i piedi dei bambini che ancora non camminavano.

MONTICELLO AMIATA (comune di Cinigiano)
Legavano con fili d’erba gli alberi da frutto.
Sparavano.

VALLERONA
Sparavano.
Legavano con fili di lana il tronco delle piante da frutto.
Osservavano il vento: se era scirocco l’annata agraria sarebbe stata propizia; se tirava la tramontana sarebbe stata, al contrario, misera di raccolti.

SEMPRONIANO
Sparavano.
Appoggiavano a terra i piedi dei bambini che ancora non camminavano.

Da Venerio
Aurelio Visconti
piccolo hotel aurora
ARS fotografia
Banca Tema